Se c’è una cosa che ci è davvero mancata nel 2020 appena archiviato, è stato proprio lo Sport. Non solo per via della chiusura delle palestre, delle piscine, dei campetti nei quartieri per l’emergenza sanitaria, ma anche e soprattutto, per chi è tifoso, per gli spalti.
Perché una partita, o una competizione di qualsivoglia disciplina, non è proprio la stessa cosa senza il calore, il tifo e magari, se le cose non vanno bene, anche dei fischi della gente.
Il coronavirus ha influenzato le vite di tutti a partire da quel maledetto marzo 2020, e di conseguenza anche il tifoso si è visto privare del piacere di andare allo stadio, o ad un palazzetto dello sport.
Per milioni di italiani dunque, e mi riferisco soprattutto a chi frequenta, “ogni domenica non è più domenica”, e principalmente mi voglio soffermare su uno sport che senza pubblico è senza emozioni: il calcio.
Il calcio esiste perché tutti noi da bambini abbiamo iniziato a giocarci.
Ci siamo appassionati a una squadra grazie a nostro padre che, nella maggior parte dei casi, ci ha portato per la prima volta allo Stadio. Esperienza da molti considerata un rito, un’aggregazione, un divertimento, una passione.
Siamo poi cresciuti e abbiamo cominciato ad andare allo stadio con gli amici, con i quali si condivide anche spesso una passione calcistica.
Il “boato” dopo un goal della propria squadra del cuore è l’essenza di questo sport.
Gli sfottò tra le tifoserie, le coreografie, i pre e i post partita subito fuori allo stadio, ci mancano molto, così come le code per la strada con la macchina per arrivarci e la coda al cancello per entrare.
Da quando sugli spalti mancano i tifosi, anche i calciatori stessi per loro stessa ammissione ne stanno risentendo e soprattutto su una partita da sempre definita “particolare” e “diversa” dalle altre il Derby.
Da sempre il pubblico di alcune tifoserie può essere considerato un vero e proprio valore aggiunto, che a volte può fare la differenza.
Senza quello oggi sembra di disputare tutte le partite in campo neutro. Delle 168 partite disputate finora in Serie A, ci sono state 62 vittorie interne e 62 vittorie esterne, oltre a 44 pareggi.
Per ora nessuno parla di come e quando si riapriranno gli stadi ai tifosi, né se si potrà tornare allo stadio.
L’augurio e la speranza è che nel 2021 questa assenza forzata finisca, determinante potrebbe essere il tanto atteso vaccino che può essere la chiave, per un graduale ritorno sugli spalti.
Marco Migliorini
Fonte articolo “L’esodo Magazine” https://www.esodo.info/